Immagina una bambina a cui piaceva cantare…

che non perdeva occasione di far sentire la
propria voce, che risuonava lieta per tutta la casa.

No, nei suoi sogni non c’era un futuro da cantante, perché su quello aveva le idee ben chiare.
Avrebbe fatto la psicoterapeuta, pronta ad ascoltare le voci degli altri e le loro storie.

Un giorno, però, è caduta un’ ombra scura sulla sua bella voce e ha smesso di cantare.
Aveva undicianni.
Non c’era più motivo di cantare, la gioia e la bellezza dell’amore, se n’erano andati via da casa,
senza dare troppe spiegazioni.
Da allora non ha più cantato. Ha ascoltato molto, invece.
Fedele al suo sogno, oggi quella bambina è diventata psicoterapeuta.
Fa quello che ha sempre desiderato.
Da qualche tempo, però, qualcosa è cambiato.
C’è una voce silenziosa che cerca di farsi sentire, di aprirsi un varco tra le corde vocali.
È una voce confusa, quasi soffocata dalle altre che ogni giorno affollano la sua mente da
ascoltatrice.
E come se chiedesse dov’è quella bambina, il cui canto gioioso risuonava un tempo per tutta la
casa.
Lei non sa bene dove la porterà questa voce: forse nei campi dove suo padre ama coltivare
verdure buone e erbe aromatiche o in terre lontane, libera, coraggiosa, indomita, come sua madre.
E’ una voce che ha un sapore genuino. E’ tenera, dolce, profumata. Si nasconde tra fronde e
foglie. E’ da loro che deve andare per sentirla meglio.
Un giorno, non molto tempo fa, ha seguito il suo silenzioso sussurro.
L’ha portata in Sicilia, a Stromboli, isola inquieta e potente come il suo vulcano.
Su questa terra nera ha raccolto per la prima volta ginestre ed erbe selvatiche, smarrendosi tra
rovi e fiori di cappero, sognando tempi lontani, quando probabilmente era una maga o una strega e
raccoglieva erbe per guarire l’anima e il corpo delle persone.

A casa, ne ha fatto dei mazzetti odorosi, legandoli con dello spago.
E’ così che ha scoperto la magia degli smudge, gli incensi naturali che nelle tradizioni sciamaniche
si usavano nei riti di purificazione.
La sua voce l’aveva portata dalle erbe per fare chiarezza o forse sono state le erbe che l’hanno
aiutata a sentire meglio quella voce indistinta, che chiedeva solo di essere ascoltata.
Quando torna dai suoi viaggi ormai porta a casa sempre loro, le sue nuove amiche, per farne gli
smudge.
Le piace il profumo delle erbe che riempie l’aria della sua casa, proprio come il suo canto quando
era solo una bambina.
Le piace trascorrere il tempo componendo mazzetti odorosi, scegliendo le erbe spontaneamente,
lasciando che siano loro a guidarla.

Le piante sanno sempre come fare, molto prima di noi.

Basta solo che noi, senza fretta, con
lentezza, siamo capaci di sintonizzarci con la Natura, proprio come lei ci insegna. Solo allora
potranno succedere cose incredibili.

Gli incensi agape sono un viaggio onirico, a partire dal nome che ha la

volontà di sigillare un intento specifico di cura di sé.

agàpe rappresenta la forma più alta di amore, quello incondizionato.
La fragranza degli smudge pulendo il nostro spazio pone infatti i presupposti
per farlo diventare un luogo sacro, di coerenza e armonia, dal quale possano germogliare messaggi di luce e bellezza che irradino il mondo.

“Una preghiera d’amore che arriva al cielo”